Fasi downstream della produzione di vettori virali
In passato i processi di purificazione dei vettori virali si basavano sui sistemi utilizzati per la produzione di anticorpi monoclonali che non sono però concepiti per raggiungere i livelli di recupero necessari.
L’introduzione di nuove tecnologie specificamente ideate per le fasi downstream della produzione di vettori virali di terapie geniche offre ora l’opportunità di aumentare la resa e la produttività. Tra gli approcci di cui ci si può avvalere per ottimizzare le fasi di purificazione del processo di vettori virali ci sono:
- le operazioni di ultrafiltrazione/diafiltrazione, soprattutto se eseguite mediante filtrazione a flusso tangenziale (TFF) per la raccolta e la purificazione di cellule o virus, la successiva concentrazione e diafiltrazione delle proteine e la formulazione finale
- i processi cromatografici intensificati che riducono il numero e le dimensioni delle operazioni unitarie, tramite tecnologie quali le membrane assorbenti per cromatografia monouso ad alta produttività
Queste tecnologie downstream offrono la possibilità di abbreviare da ore a minuti i tempi di purificazione dei vettori virali, ma anche di migliorare il tasso di recupero. Inoltre, facilitano il passaggio di scala, riducono l’ingombro degli impianti di processo e consentono un utilizzo più efficiente delle infrastrutture.
Risorse tecniche correlate
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- /IT/it/technical-documents/technical-article/pharmaceutical-and-biopharmaceutical-manufacturing/gene-therapy-manufacturing/removing-dna-and-rna-using-benzonase-endonuclease-during-viral-production
- /IT/it/technical-documents/technical-article/pharmaceutical-and-biopharmaceutical-manufacturing/gene-therapy-manufacturing/strategies-separation-analysis-empty-filled-capsids
- Shear ignorance? Think again: Breaking the perception of shear within viral vector manufacturing
La trascrizione di questo podcast si occupa delle migliori pratiche, e dei maggiori luoghi comuni, quando si stabiliscono le condizioni di processo e si utilizzano unità da TFF di diverso formato.
- Pellicon® Capsules versus Hollow Fibers for Ultrafiltration/Diafiltration (UF/DF) in Viral Gene Therapy Manufacturing
Questo bollettino applicativo espone la metodologia e i risultati sperimentali ottenuti nella valutazione in parallelo delle prestazioni di capsule Pellicon® e di fibre cave per scopi di UF/DF di vettori virali e descrive l’impatto dei due tipi di filtro sul processo di TFF.
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Componenti della famiglia di filtri da TFF Pellicon® a scalabilità lineare, le capsule Pellicon® monouso e le cassette Pellicon® XL 50 per scale-down assicurano la riproducibilità in tutte le fasi del processo per la produzione di AAV, dallo sviluppo fino alla produzione
- /deepweb/assets/sigmaaldrich/marketing/global/documents/987/212/pellicon-capsule-vgt-tb11669en-ms.pdf
In questo bollettino tecnico, descriviamo l’impiego della nostra nuova tecnologia monouso per la filtrazione a flusso tangenziale (TFF) di vettori virali durante la valutazione di due strategie per il controllo del funzionamento della TFF.
- /deepweb/assets/sigmaaldrich/marketing/global/documents/407/540/podcast-empty-full-separation-ot9653en-ms.pdf
Questo articolo spiega la necessità di una conoscenza più articolata della cattura di AAV e della separazione di capsidi vuoti/ pieni; espone, inoltre, le tendenze che promuovono l’innovazione in questo ambito.
Chiarificazione primaria
Il terreno grezzo contenente i vettori virali viene sottoposto alla filtrazione di profondità o a una combinazione di centrifugazione e filtrazione di profondità per rimuovere i grandi detriti cellulari e altri contaminanti.
Chiarificazione secondaria
Il terreno sottoposto a chiarificazione primaria va incontro a ulteriori fasi di purificazione.
Ultrafiltrazione/Diafiltrazione
L’ultrafiltrazione e la diafiltrazione sono utilizzate, rispettivamente, per la concentrazione e lo scambio di tampone. Il vettore virale viene separato dalle impurezze per mezzo di un processo di filtrazione su base dimensionale. La diafiltrazione rimuove il sale e altre molecole, sostituendole con il tampone di elezione.
Cromatografia
Per purificare il vettore virale si ricorre almeno a due metodi cromatografici scegliendo tra scambio ionico, affinità ed esclusione dimensionale.
Filtrazione virale
Il vettore virale purificato viene sottoposto a nanofiltrazione con pori di 15 nanometri al fine di rimuovere virus avventizi, endotossine e qualunque altra impurezza o aggregato residuo.
Filtrazione sterilizzante
Si può operare la filtrazione sterilizzante, o la riduzione della contaminazione microbica, più volte nel corso del processo. Il flusso di alimentazione viene fatto passare attraverso un filtro da 0,4 micron o da 0,2 micron di grado sterilizzante per la rimozione dei batteri e di altri microrganismi introdotti durante il processo.
Riempimento finale
Il contenitore finale prescelto viene riempito con il vettore virale purificato e sterile. Per garantire la stabilità e l’integrità del prodotto, è necessaria a questo punto un’attenta riflessione in merito alla formulazione, ai materiali di confezionamento e alle condizioni di stoccaggio.
Flusso di lavoro
Fasi upstream della produzione di vettori virali
Prendere le giuste decisioni riguardo alle fasi upstream del processo ha un impatto non solo sul titolo dei vettori virali, ma anche sui processi downstream, sulle tempistiche e sull’autorizzazione da parte delle autorità regolatorie
Formulazione e riempimento finale di vettori virali
Per formulare una terapia genica commercialmente valida sono necessarie competenze applicative e regolatorie di alto livello
Caratterizzazione dei vettori virali e analisi di biosicurezza
Le importantissime analisi di biosicurezza e la caratterizzazione dei vettori virali aiutano ad analizzarne a fondo le principali caratteristiche qualitative: identità, potenza, sicurezza e stabilità
Sviluppo e produzione a contratto di vettori virali
Le partnership con i CDMO hanno un ruolo determinante nell’avanzamento delle pipeline cliniche e nella buona riuscita del processo di commercializzazione
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