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Preparazione di terreni di coltura microbiologici

Terreno di coltura versato ancora liquido in una piastra di Petri sterile

La preparazione dei terreni di coltura microbiologica consiste nella miscelazione di nutrienti, sostanze con funzione di tampone o di mantenimento dell’equilibrio osmotico, nonché di inibitori o indicatori selettivi, per ottenere un agar o un brodo che supporti la crescita e la differenziazione dei microrganismi. La preparazione dei terreni di coltura microbiologica costituisce un'attività di routine nell’ambito dei test microbiologici effettuati per il monitoraggio dei microbi patogeni o responsabili del deterioramento. 

Tipi di terreni di coltura

I terreni di coltura microbiologici devono fornire condizioni di crescita ottimali per tutti i microrganismi o specificamente solo per alcuni di loro. La composizione precisa di un terreno dipende dalla specie coltivata e dagli obiettivi prefissi. Il pH del terreno deve essere regolato in funzione del microrganismo. I terreni di coltura microbiologici vengono classificati in base a diversi parametri, come costituenti chimici, natura fisica e funzione. Le tipologie di terreni definiti da questi parametri sono descritte di seguito.


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Classificazione dei terreni microbiologici in base alla composizione chimica

Terreno sintetico (o definito): terreno di cui si conosce l'esatta composizione chimica, è comunemente utilizzato per la coltura di organismi fotoautotrofi, come cianobatteri e protisti fotosintetici. È ampiamente utilizzato nella ricerca, per studiare il metabolismo dei microrganismi.

Terreno complesso: è un terreno contenente componenti chimici non definiti, come peptone, estratto di carne ed estratto di lievito, che soddisfano i requisiti nutrizionali di diversi microrganismi. Viene utilizzato per coltivare microbi esigenti con requisiti nutrizionali complessi.

Classificazione dei terreni microbiologici in base alla natura fisica

Terreno solido: è ottenuto aggiungendo 1-7% di agar-agar o 10-20% di gelatina al brodo liquido. I terreni solidi vengono utilizzati per isolare i diversi tipi di microorganismi, allestire colture pure, preparare agar a becco di clarino (agar slant) e agar per infissione (agar stab).

Terreno liquido: non contiene agenti solidificanti. Dopo l'inoculo e l'incubazione, la presenza delle cellule è evidenziata da una piccola massa o da un intorbidimento del brodo di coltura.

Classificazione dei terreni microbiologici in base al metodo di preparazione

Terreno pronto all'uso: è un terreno solido o liquido fornito in piastre, flaconi, provette o altri contenitori; può essere usato direttamente o previo scioglimento e aggiunta degli adeguati supplementi.

Terreno preparato da formulazioni disidratate commerciali: fornito disidratato, va reidratato prima dell’utilizzo, ottenendo un terreno che può essere completo o incompleto, cioè a cui vanno aggiunti adeguati supplementi.

Terreno preparato dai singoli componenti: è un terreno interamente prodotto in un laboratorio di microbiologia a partire dai singoli ingredienti.

Terreno "al bisogno": è un sistema grazie al quale il laboratorio può disporre per diversi giorni di un terreno di coltura sterile, altamente concentrato, dal quale ottenere al bisogno, dopo diluizione con acqua sterile, la quantità necessaria di terreno pronto all'uso, senza doverlo autoclavare.

Preparazione dei terreni di coltura microbiologica

Per la preparazione dei terreni da formulazioni commerciali disidratate è necessario seguire le istruzioni del produttore. La formulazione degli ingredienti di base, come peptoni, estratti di lievito, agar, sostanze tampone e antibiotici, viene modificata per ottenere il terreno desiderato. L’adeguata quantità di terreno disidratato o i singoli ingredienti vanno sciolti in acqua distillata mediante agitazione continua seguita da riscaldamento (se necessario). I terreni contenenti agar devono essere propriamente reidratati sotto agitazione prima del riscaldamento. Dopo avere regolato il pH, il terreno viene versato in contenitori appropriati e sterilizzato mediante calore umido in autoclave. Le sostanze termosensibili (ad es. proteine, enzimi) vengono invece sterilizzate mediante filtrazione su membrana.

Per evitare che la composizione dei terreni di coltura muti nel tempo, è necessario conservarli alla specifica temperatura e non oltre la loro durata. Per proteggere i terreni di coltura dall'infezione microbica è essenziale che le fasi di preparazione e la conservazione avvengano in condizioni di sterilità. La perdita d'acqua durante la conservazione può essere ridotta al minimo proteggendo i contenitori con un involucro impermeabile e/o conservandoli a 5 °C ± 3 °C. Per ritardare la degradazione chimica (es. l'ossidazione o l’alterazione degli antimicrobici), evitare la disidratazione e l’esposizione a luce e calore.




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